Repubblica del Congo
Consigli di viaggio
Capitale: Brazzaville
Popolazione: 5.610.000 (2022)
Superficie: 342.000 km²
Fuso orario: stessa ora rispetto all'Italia, -1h quando in Italia vige l'ora legale
Lingue: francese, lingala, kikongo
Religioni: prevalentemente cattolica, con minoranze animista, protestante, musulmana
Moneta: Franco CFA (CEMAC)
Prefisso per l´Italia: +39
Prefisso dall´Italia: +242
Telefonia: Gestori di telefonia mobile: MTN, Airtel-Congo
Passaporto: Obbligatorio in corso di validità con almeno 6 mesi residui alla data della partenza del viaggio.
Visto: Obbligatorio da richiedere presso il Consolato italiano di Roma
Vaccinazioni: Il vaccino contro la febbre gialla è obbligatorio, per tutti i viaggiatori di età superiore ad 1 anno.
La relativa certificazione viene richiesta e deve essere presentata all’ingresso nel Paese.
Per ulteriori indicazioni in merito a vaccinazioni consigliate, tuttavia non obbligatorie, si raccomanda di consultare il sito del Ministero della Salute nonché il proprio medico.
La maggior parte della sua superficie è ricoperta in prevalenza di una fitta vegetazione pluviale, con zone difficili da raggiungere per via terrestre, data la mancanza di reti stradali idonee e strutture ricettive, in particolare tra le terre ancestrali dei popoli autoctoni Aka (Pigmei, un termine che in Congo-Brazzaville è stato dichiarato illegale, perché dispregiativo).
Alcuni Parchi Nazionali e Riserve sono stati resi fruibili e attrezzati di lodge turistici, che non ne hanno comunque minato l’imprinting di habitat selvaggio ed incontaminato.
Visitare le aree naturalistiche della Repubblica del Congo, rimane a tutt’oggi un’esperienza autentica, per i più avventurosi e gli amanti dell’ecoturismo, in cerca di un genuino contatto con l’Africa più impenetrabile.
A nord-ovest, tappa obbligata è senza dubbio il Parco Nazionale d’Odzala-Kokoua, il più grande del paese e quello meglio attrezzato turisticamente, forte della sua straordinarietà naturalistica e della sua ricchezza di fauna.
Un eccezionale mosaico di foreste, savane e gallerie umide, il suo vasto perimetro, protetto dagli anni ’30 del XX secolo, ospita gorilla di pianura, elefanti attratti da un gran numero di pozze saline, bufali, antilopi, leopardi, leoni e scimpanzé.
All’estremità settentrionale, si estende invece l’intricato parco transfrontaliero della regione di Sangha, che prende il nome di Parco Nazionale di Nouabalé-Ndoki, situato in un’area particolarmente importante dal punto di vista scientifico per la sua verginità e le sue famiglie di gorilla e scimpanzé, in comune con il Camerun e la Repubblica Centrafricana, che gli ha valso l’inserimento nella lista del Patrimonio Naturale UNESCO.
Da non dimenticare, per la sua aura di mistero è a nord-est la Riserva del Lago Telé, attorno al quale fu creata la leggenda del “mostro” Mokelé-Mbembé, che secondo le testimonianze avrebbe l’aspetto di una sorta di enorme dinosauro acquatico.
Quel che è certo è che la foresta di Likouala che fagocita il lago, ospita tra le comunità più numerose di gorilla di pianura della Repubblica del Congo.
Anche il sud è ricco di opportunità, come nel Parco Nazionale di Conkouati Douli, un’area lagunare che si affaccia sull’Atlantico, in prossimità della frontiera gabonese, prezioso habitat di lamantini e di enormi tartarughe liuto, avvistabili assieme ad elefanti e bufali di foresta, scimpanzé ed antilopi.
A poche ore di macchina da Brazzaville, facilmente raggiungibile tramite una strada asfaltata, è invece la Riserva di Lefini-Lesio Louna, caratterizzata da un magnifico paesaggio collinare, inframmezzato di zone umide, paludi e savane.
Qui il bracconaggio ha purtroppo decimato la maggior parte della fauna autoctona, ma all’estremità sud della riserva un importante progetto di protezione è in atto da anni, per il reinserimento in natura di numerosi esemplari di gorilla di pianura, vittime di traffici illeciti e rimessi in libertà dopo una rieducazione alla vita selvatica.
Sicuramente una tappa da non mancare per gli amanti della natura, che avvicinerà non solo a questi magnifici esemplari di scimmie, ma anche alle problematiche per la loro salvaguardia.
Ultima tappa meridionale è la Riserva di Nyanga-Montfouati, forse quella più frequentata, dove è presente un’alta concentrazione di elefanti, pantere, bufali, potamoceri, gorilla, scimpanzé e i colorati mandrilli.
Un vero e proprio Eden primordiale, per un’esperienza autentica tra la fauna selvatica, seguendo rigorosamente le indicazioni di guide esperte, le sole in grado di muoversi senza rischi in un ambiente così selvaggio.
Gli scenari naturalistici che sfilano lungo il corso del fiume Congo, non sono molto cambiati dall’epoca in cui Conrad scrisse il suo capolavoro “Cuore di Tenebra”.
Paesaggi fluviali maestosi e selvaggi, di una natura prorompente, di quinte arboree impenetrabili e gallerie di mangrovie che ne bordano le rive, sporadicamente interrotte da banchi di sabbia e radure che accolgono sperduti villaggi di pescatori, la cui sopravvivenza dipende dallo scorrere impetuoso dell’acqua e dai ritmi della natura.
Il suo corso, primo dell’Africa per portata d’acqua e secondo in lunghezza dopo il Nilo, nonché il più profondo al mondo, trova origine sotto il nome di fiume Lualaba a sud della Repubblica Democratica del Congo, da dove scorre verso nord attraversando la linea dell’Equatore, per poi ripiegare verso ovest e sud, a delimitare la quasi totalità della frontiera con la Repubblica del Congo, sfociando infine nell’Oceano Atlantico, ma continuando ad essere collegato al nord, al cuore dell’Africa, tramite gli affluenti Oubangui e Sangha.
Con i suoi 4.500 km, potrebbe essere uno dei fiumi più lunghi al mondo interamente navigabile, se solo a sud di Brazzaville e Kinshasa non fosse interrotto fino alla foce dalle Cateratte di Livingston, e a nord, in RDC, da quelle di Boyoma (Cascate di Stanley, a nord delle quali cambia il suo nome in fiume Congo) e di Puerta del Inferno.
Nonostante queste barriere naturali, il fiume Congo è “un’immensa autostrada fluviale”, fondamentale via di comunicazione che si disperde a sua volta in innumerevoli ramificazioni ed affluenti. Un’interminabile vena d’acqua e relativi capillari, che allargandosi e restringendosi, contraendosi e dilatandosi, accelerando e precipitando improvvisamente o scorrendo lentamente, attraversa uno dei territori più impenetrabili dell’Africa, rappresentando la principale via di accesso verso l’oscurità della foresta equatoriale, e qualche sporadica città dei territori settentrionali.
Risalendo il suo corso a nord di Brazzaville e Kinshasa, che si affacciano sulla Stanley Pool (Palude di Malebo) e la magnifica Isola di Mbamou, i villaggi che si incontrano sono numerosi su entrambe le sponde e sul mosaico di isolette, ben collegati da un continuo viavai di imbarcazioni, dai più grandi battelli o piroghe a motore, ai tradizionali mokoro a remi (tronchi di alberi scavati), ma man mano che ci si allontana dal loro hinterland e dal raggio di azione delle escursioni turistiche giornaliere, si penetra sempre più in un territorio misterioso e primordiale, dove è solo la natura ad inghiottirne gli argini, aprendosi sporadicamente in piccoli agglomerati di qualche capanna di paglia.
Una flora e fauna eccezionali caratterizzano l’intero ed immenso bacino del fiume Congo, con un campionario di migliaia di piante equatoriali e specie di uccelli, 700 famiglie differenti di pesci e una moltitudine di animali selvatici, come i bonobo, gli scimpanzé, i gorilla di pianura, gli elefanti e i bufali di foresta.
Una natura che diventa la protagonista di notti in bivacco, per i viaggiatori più avventurosi, su qualche isolotto sperduto o lingua di sabbia, sotto milioni di stelle e tra gli angoli più selvaggi descritti da Conrad.
Navigare il fiume Congo rimane oggi un’avventura degna delle più grandi imprese degli esploratori ottocenteschi, che ne ripercorre in toto le esperienze, nel cuore dell’Africa più misteriosa ed impenetrabile, dove ancora risuonano, come un’eco che si perde nella foresta e si mescola ai versi dei primati e degli uccelli, i nomi di Stanley, De Brazza e Livingston.
Sicurezza
Sebbene la Repubblica del Congo sia considerata un Paese relativamente stabile e pacifico in un quadro regionale caratterizzato da costante instabilità, sul piano della sicurezza interna la situazione, per quanto relativamente soddisfacente, risulta particolarmente fragile, poché ogni peggioramento della situazione economica rischia di generare una degradazione del clima sociale. La pandemia COVID19 e le relative misure restrittive hanno diminuito il volume dell'economia informale che garantisce il sostegno economico ad ampie fasce della popolazione, sopratutto le più giovani, aggravando un generale contesto socio-economico già molto precario. Tale peggioramento porta a una recrudescenza nei fenomeni di criminalità urbana, con episodi talvolta di particolare violenza (da parte di gruppi criminali di minori c.d. "bebés noirs") e rapine all'arma bianca nelle ore serali e notturne anche nei quartieri centrali delle città e non più solo nelle sempre problematiche zone periferiche.
Si consiglia pertanto di girare il paese sempre in compagnia di guide professionali locali.
Il Parco Nazionale della Garamba, in particolare, è interessato dalla presenza delle milizie sud sudanesi e della LRA che controlla il traffico d’avorio.
Aree di particolare cautela
Si sconsiglia fortemente di recarsi nelle regioni orientali e nordorientali del Paese così come nelle Province del Kasai e del Lomami.
Questo vale in particolare per le Province Bas-Uele, Haut-Uele, Tshopo, Ituri, Nord-Kivu. Sud-Kivu, Maniema, Tanganyika, Haut-Lomami, Haut- Katanga (parte settentrionale), Lomami, Kasai, Kasai centrale e Kasai orientale. In tutte queste zone si verificano frequentemente scontri tra le forze di sicurezza locali e gruppi armati. Si ricorda che nel Kasai centrale (città di Kananga) nel settembre 2016 si è verificato un assalto all’aeroporto e che nella zona del Lago Tanganyka è in atto un conflitto interetnico tra Luba e Pigmei e continuano gli attacchi di gruppi May-May.
Si attira inoltre l’attenzione sull’elevato rischio rapimenti, anche a danno di stranieri, in tutta la Provincia del Kasai.
A coloro che , sotto la propria responsabilità, decidono di recarsi in queste zone si raccomanda l’adozione di adeguate misure di sicurezza.
Avvertenze
Si consiglia di:
– registrare i dati relativi al viaggio che si intende effettuare nel sito Farnesina: Dove siamo nel mondo
– prendere contatto, prima della partenza ed immediatamente all’arrivo, con l’Ambasciata d’Italia a Kinshasa (vedi voce “Ambasciate e Consolati”) comunicando eventuali spostamenti sul territorio ed attenendosi scrupolosamente, durante la permanenza, ai suggerimenti forniti.
Il Paese è estremamente povero e piccole somme di denaro vengono spesso richieste a qualsiasi titolo.
Volendo rifiutare, bisogna rispondere con fermezza, ma sempre con cortesia.
Sino a qualche anno fa, era proibito scattare fotografie o fare video in RDC senza autorizzazione. Il divieto non è più in vigore, ma la gran parte della popolazione e delle Forze dell’ordine continuano a guardare con sospetto chiunque scatti fotografie o faccia dei video, il che può comportare l’insorgere di situazioni potenzialmente pericolose per l’incolumità personale. Si consiglia, quindi, di non utilizzare macchine fotografiche e cineprese in strada ed in pubblico e di chiedere sempre il permesso, prima di riprendere qualsiasi scena che, in genere, viene accordato con la dazione di piccole somme di denaro.
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